POLO LOGISTICA

Capogruppo di Settore Mercitalia Logistics S.p.A., con la missione di garantire il presidio del settore della logistica e del trasporto di merci, in ambito nazionale e internazionale, ivi compresa la promozione, attuazione, gestione e vendita di iniziative e servizi nel campo della logistica, della mobilità e dei trasporti delle merci.

Raddoppiare la quota traffico merci su rotaia rispetto al 2019 e sviluppare un'evoluzione del posizionamento sulla catena logistica sono i principali obiettivi del "Polo Logistica", che non avrà più solo un ruolo su segmenti selezionati, ma potrà diventare operatore multimodale di sistema anche attraverso partnership.

Lavorando in un'ottica di sistema sull'intera supply chain, con importanti investimenti che prevedono anche la digitalizzazione della filiera del trasporto merci, Ferrovie dello Stato punta a rendere più competitivo il settore e raggiungere gli obiettivi posti dall'agenda Onu 2030: aumentare la quota dell'attuale 11% di merci che attualmente viaggia su ferro, a fronte della maggioranza ancora su gomma; e arrivare al 30% come chiede l'Europa. Una quota che deve aumentare rapidamente e che oggi è al di sotto della media europea (19-20%), ben inferiore al dato della Svizzera e dell'Austria (intorno al 35%) e ancora più rispetto agli Stati Uniti (46%).

Capogruppo di settore sarà Mercitalia LOgistics. Fanno parte del polo sette società merci in Italia e una delle principali in Europa, Tx LogistK e Mercitalia Intermodal, il più grande operatore di trasporto combinato strada/rotaia in Italia e il terzo in Europa.

Per raddoppiare la quota di merci movimentata nel 2019 e raggiungere il target al 2031, sono previste una serie di misure in un'ottica di sistema per un totale di quasi 2,5 miliardi di investimenti destinati a nuovo materiale rotabile, terminali multimodali, interporti e piattaforme logistiche. Per rendere più efficiente la catena logistica, e sostenere lo spostamento modale  a favore del ferro, è auspicabile una revisione della regolamentazione partendo dalla razionalizzazione delle forme dei sussidi, secondo una logica intermodale, che può contribuire al riequilibrio a favore della transizione green.

Oggi, ad esempio, il pedaggio nel trasporto merci su ferro incide tra il 13% e il 23% sul totale dei costi di produzione, mentre nell'autotrasporto il pedaggio rappresenta meno del 7%. Il trasporto ferroviario, inoltre si fa carico dei costi di gestione dell'infrastruttura pagando il pedaggio lungo l'intera tratta e per le soste superiori a 60 minuti, mentre quello su gomma può contare su un'ampia rete stradale e area a sosta gratuite.

Tra le misure necessarie, quindi c'è la riduzione delle differenze normative e di pedaggio tra il trasporto su gomma e quello su ferro per creare, da un alto, le condizioni e i presupposti per una competizione più equa e, dall'altro, per un'evoluzione del settore che tenga conto di fattori come la sostenibilità ambientale, la sicurezza, i costi esterni del trasporto.

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